IL POTERE DELLA CONDIVISIONE
Tu ed io siamo la forza per la trasformazione nel mondo.
Ram Dass
Quest’anno ho fatto voto di autenticità. Non è stata una decisione presa dalla sera alla mattina, ma una lenta evoluzione maturata negli ultimi anni, un respiro alla volta.
Se dovessi trovare le parole per definirla, direi che nell’autenticità c’è verità, ascolto, padronanza, libertà. C’è la volontà di essere sé stessi e sentire il proprio valore, senza cercare continuamente la validazione degli altri. C’è la capacità di rispettare i propri confini e imparare a dire “no” in accordo con il proprio sentire. C’è il coraggio di condividere autenticamente i propri doni, e non aver paura di essere se stessi.
È un processo di trasformazione, in cui è utile ricordare che ci vuole disciplina per essere uno spirito libero. Che per essere connessi agli altri in un modo che ci aiuti a crescere davvero (anziché dipendere dall’approvazione degli altri) dobbiamo essere consapevoli delle maschere che indossiamo, e poi essere disposti a lasciarle cadere, fino a togliere un intero travestimento.
Per esempio, quando entriamo in relazione con l’altro possiamo guardare chi stiamo cercando di essere, quale immagine ci sforziamo di mostrare e poi lasciarla andare come se fosse una scarpa vecchia. E assaporare la bellezza di non essere speciali.
Quando una persona cambia, il sistema cambia.
Trovo straordinario il modo in cui ad ogni nostra evoluzione corrisponda un moto di trasformazione anche negli altri. Non so se lo avete mai notato, ma ogni mossa, ogni scelta, definisce un campo che contribuisce a creare un clima. Provate a essere gentili con una persona ostile e, forse, lo noterete. Provate a essere autentici e a mostrarvi esattamente così come siete, e sarete inondati di meraviglia.
Negli ultimi mesi ho scelto di condividere apertamente alcune difficoltà personali. Non era necessario farlo e mi sono chiesta che impatto avrebbero avuto le mie riflessioni a cuore aperto nella mia relazione con gli altri.
Avevo però una motivazione solida: se le mie parole fossero state di aiuto o incoraggiamento anche solo per una persona, ne sarei stata felice. Nel viaggio al cuore dell’autenticità, ho smesso di preoccuparmi di cosa avrebbero pensato gli altri di me e ho iniziato ad ascoltare di più la mia parte saggia: il giudizio degli altri, in fondo, è la loro pratica, non la mia.
Avevo poi il desiderio di ricordare che la vita è fatta di alti e bassi per tutti, e che la differenza risiede nel modo in cui andiamo incontro alle difficoltà. La sofferenza che tanto evitiamo può essere davvero la chiave per la trasformazione personale.
Nel momento in cui mi sono aperta alla condivisione con autenticità è successo qualcosa di meraviglioso: le mie parole sono diventate più vere e le persone che le hanno ascoltate hanno risposto con altrettanta autenticità, creando un cerchio che ci ha resi tutti un po’ più umani. E un po’ più ricchi.
Arriva un momento in cui “l’altro” non è più “altro”.
Leggendo le mie riflessioni qualcuno mi ha scritto: a tratti il tuo racconto sembrava la mia storia ed è questo il bello, che se pur diverse tutte le nostre storie personali si assomigliano e fanno parte della grande storia dell’umanità.
Qualcun altro mi ha raccontato del proprio vissuto, e tutti i vostri racconti mi hanno emozionata e trasformata. Quando nei giorni scorsi ho condiviso l’esperienza, recentissima, di un piccolo infortunio e di tutte le occasioni di pratica che mi sta regalando, avete contribuito con le vostre condivisioni alla mia guarigione, e, credo, anche alla vostra. Condividere e accogliere le esperienze dell’altro ci fa uscire potentemente dall’isolamento e dal tarlo dell’egocentratezza.
Tutti influenziamo il mondo in ogni momento, che lo vogliamo o no. Le nostre azioni e stati mentali contano, perché siamo così profondamente interconnessi gli uni agli altri.
Per chi di voi ha mai partecipato a una pratica di gruppo, saprete come va: una persona trova il coraggio di condividere qualcosa di intimo, e profondo, e incredibilmente toccante, e significativo e tutte le persone presenti – non solo chi racconta – viene trasformato dalla condivisione. Il coraggio è come un muscolo che una volta attivato può stimolare l’immaginazione e ispirare gli altri verso le loro scelte. Se l’altro ha avuto un insight, un’intuizione sulla propria vita, lo posso avere anch’io. L’ascolto, di per sé, è un catalizzatore per il cambiamento.
Insieme impariamo che è possibile aprirci, quando desideriamo chiuderci. È possibile osservare con un’attenzione accogliente ciò che rifiutiamo in noi stessi e negli altri. Che possiamo esserci, anche quando desideriamo scappare. E tutto questo, in fin dei conti, significa crescere.
PROSSIME PROPOSTE PER CRESCERE INSIEME