COLTIVARE L’ENERGIA
Il retto sforzo, tradizionalmente, significa un’applicazione coraggiosa della nostra energia.
~ Sharon Salzberg
C’è una qualità, che nella pratica è considerata una virtù, che ha un grande valore nella nostra esistenza: l’energia.
A volte ci sentiamo privi di energia, o carichi di energia, associamo a questa parola un gran numero di significati, ma oggi vorrei invitarvi a riflettere su alcuni di aspetti legati a questo tema.
IMPEGNO E RISOLUZIONE
Il primo ha a che vedere con il significato della parola energia, che da un punto di vista della pratica è intesa come la ferma determinazione che coltiviamo nell’essere svegli, il retto sforzo che rappresenta l’impegno necessario al lavoro interiore.
Come tutte le altre virtù, anche l’energia è strettamente intrecciata alle altre perfezioni, che funzionano se coltivate insieme: è radicata nella saggezza, ad esempio, perché per dedicarci a ciò che ci fa bene, dobbiamo prima comprenderne il valore. Ma è anche strettamente connessa alla rinuncia, alla semplicità, perché per impegnarci in qualcosa, dobbiamo necessariamente lasciare andare qualcos’altro.
Un esempio: se vogliamo meditare al mattino, perché ne abbiamo sperimentato l’essenzialità, dobbiamo rinunciare a un po’ di sonno. Se decidiamo di coltivare la parola gentile o l’armonia nelle relazioni, dobbiamo lasciare andare il desiderio di avere ragione o l’abitudine alla reattività.
PICCOLO ESERCIZIO DI CONSAPEVOLEZZA: osserva una tua giornata e nota in che modo ostacoli la tua energia, anche se vorresti coltivarla. Diventa consapevole di tutto ciò che è ripetitivo, senza giudicarti e incolparti. Poi, scegli di rinunciare a un solo comportamento nocivo e nota come ci si sente a compiere un passo controcorrente.
L’ENERGIA GENERA ENERGIA
Per prima cosa, dunque, è bene ricordarci che l’energia genera altra energia, anche se spesso ci aspettiamo che per cominciare qualsiasi impresa dobbiamo essere completamente carichi. La carica viene dandoci la carica. Basta una mattina in cui ci sediamo in meditazione per avviare un circolo virtuoso, e questo funziona per la pratica come per tante altre cose. La resistenza spesso è dovuta al nostro obbedire alla forza delle abitudini.
E se avremo compreso quanto ci fa bene prenderci cura della nostra mente, e avremo scelto con risolutezza di impegnarci in questa direzione, allora è probabile che inizieremo a toccare con mano qualche beneficio e questo alimenterà la fiducia, che farà crescere inevitabilmente il nostro impegno in un movimento circolare, da una virtù all’altra.
LE 4 DIMENSIONI DELL’ENERGIA
Perché la pratica possa fiorire, è anche necessario dare uno sguardo con onestà e chiarezza all’energia personale, che si presenta in quattro dimensioni, strettamente collegate tra di loro. È importante imparare a gestire l’energia di tutte e quattro queste dimensioni per prenderci cura di noi in maniera completa, senza sentirci sempre stanchi e affaticati.
–> La prima è l’ENERGIA FISICA, che ci ricorda che abitiamo un corpo che è la nostra casa, e che è prioritario mantenere alte le vibrazioni del luogo che letteralmente ci ospita. Come? Iniziando a osservare alcune nostre abitudini: seguiamo un’alimentazione sana? Ci nutriamo con consapevolezza dando a ogni pasto l’attenzione che merita? Dormiamo a sufficienza? Rispettiamo e onoriamo i ritmi circadiani e i recuperi? Muoviamo il corpo, o l’energia rimane stagnante, portandosi poi a un livello mentale ma mantenendo la stessa stagnazione nel pensiero?
E com’è l’energia del luogo in cui viviamo? C’è luce naturale? C’è respiro, ricambio, spaziosità, o ci muoviamo nell’accumulo? Diamo una bella occhiata, non può fare male.
–> La seconda dimensione è quella dell’ENERGIA EMOTIVA: immaginiamo di mangiare sano, dormire bene e allenarci con costanza, che cosa succede se stiamo attraversando un periodo emotivamente difficile, come forse per molti è quello presente? Evidentemente ci sentiremo in ogni caso piuttosto stanchi e affaticati e in questo caso si può procedere come in tutti i bilanci, osservando attentamente che cosa si può aggiungere e cosa togliere o, eventualmente, trasformare.
Possiamo iniziare col coltivare di più, ogni giorno, alcune emozioni positive, che fanno bene al cuore, come la gioia, l’amicizia, la gratitudine, la gentilezza amorevole. E al tempo stesso, imparare a ridefinire e trasformare le emozioni difficili, ponendoci nei confronti di ciò che accade con un atteggiamento diverso dall’abituale.
–> La terza dimensione dell’energia, da cui dipende talvolta la nostra stanchezza benché le altre sfere possano funzionare, è l’ENERGIA MENTALE. Sappiamo di essere sottoposti a un overload di informazioni continuo, che in queste settimane sta generando quella che è stata definita infobesity (cioè, obesità da troppa informazione), e anziché finire per essere vampirizzati dal sovraccarico di notizie, possiamo scegliere di prenderci un po’ più cura della nostra mente.
Come? Ad esempio, attraverso la meditazione, che aiuta a coltivare chiarezza e a farci sentire di nuovo al timone della nostra vita. Una mente governata è una mente più felice.
–> L’ENERGIA SPIRITUALE, infine, è quell’energia che ci mette in contatto con il nostro senso di scopo, e ci spinge a perseguire cause, progetti e sogni che ci appassionano. Ma è anche l’energia che ci ricorda della nostra interconnessione e interdipendenza, e del fine ultimo della vita: la felicità.
PICCOLO ESERCIZIO DI CONSAPEVOLEZZA: presta attenzione alle quattro dimensioni della tua energia, in questo momento. Come puoi prendertene cura? È necessario qualche aggiustamento? Da quale piccolo passo puoi iniziare proprio oggi? Coraggio!
Buona pratica!
PROSSIME PROPOSTE PER COLTIVARE L’ENERGIA INSIEME
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